La pianta di Cannabis produce più di 100 diversi cannabinoidi, ovvero sostanze chimiche di origine naturale, che interagiscono con i ricettori del sistema endocannabinoide. Nello specifico questi vengono utilizzati per trattare problematiche legate al dolore, al sonno, all’umore, al comportamento, a disturbi neurologici e gastrointestinali, ma anche contro AIDS, cancro, glaucoma, ipertensione, distrofia muscolare, spossatezza, asma e altri ancora.

I cannabinoidi più conosciuti e presenti in maggior quantità sono due:
CBD – Cannabidiolo
THC – Delta-9-Tetraidrocannabinolo

Questi sono simili agli endocannabinoidi, quei composti naturalmente prodotti dal nostro corpo, che interagiscono con i recettori di questo sistema, situati nel cervello e nelle parti periferiche del corpo.

Il sistema endocannabinoide è un sistema biologico di comunicazione tra le cellule. Si tratta di uno dei più complessi e più importanti sistemi del nostro corpo, che contribuisce a regolare gran parte delle funzioni vitali.
Il suo compito è anche quello di mantenere l’omeostasi dell’organismo, cioè il suo delicato equilibrio interno, che viene messo a repentaglio dalle condizioni esterne dell’ambiente.

Il CBD è considerato uno dei componenti terapeutici della Cannabis, si unisce ai sistemi periferici, in particolare a quello immunitario e non ha conseguenze psicotrope. Il cannabidiolo è in grado di trattare varie malattie, come Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla, artrite, ansia, epilessia, convulsioni e spasmi, ADHD, disturbi del sonno, ossessivo-compulsivo e post-traumatici da stress, oltre al dolore cronico e agli effetti collaterali della chemioterapia.

Ha inoltre proprietà analgesiche ed è un potente antiossidante. Una funzione particolare del CBD è quella di interferire con l’azione del THC, riducendone l’effetto psicotropo. 

Il THC è considerato il cannabinoide più importante dal punto di vista terapeutico. Le sue proprietà analgesiche, antiossidanti, antinfiammatorie, antiemetiche ed euforizzanti sono la ragione per cui questa sostanza viene usato per il trattamento di disturbi come glaucoma, sclerosi multipla, cancro, sindrome di Tourette, disturbi post-traumatici da stress ed ossessivo-compulsivi, emicranie, apnea notturna, asma e tantissimi altri ancora.

In Italia, il limite massimo di THC consentito dalla legge 242/2016 nella distribuzione di infiorescenze di Cannabis Sativa senza prescrizione medica, è imposto a 0,2 punti percentuali. (Nonostante questo sia il limite, è consentita una tolleranza fino ad un totale contenuto dello 0,6%)

Il cannabidiolo è un Cannabinoide, nello specifico un fitocannabinoide, biosintetizzato dalla pianta di Cannabis Sativa L. I Cannabinoidi sono sostanze chimiche (classificate come terpenofenoli), la caratteristica per cui sono così conosciuti è la capacità di interagire con le funzioni del nostro sistema nervoso.

Il cannabidiolo, o CBD, è dunque uno dei cannabinoidi più abbondanti nella canapa. È stato dimostrato che questa molecola, ha proprietà miorilassanti in grado di alleviare tensioni muscolari dovute a stress o infortuni.

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